martedì 19 gennaio 2021

Perchè parliamo quasi unicamente degli argomenti che i talk show ci impongono?

Non so se sia solo una mia impressione o se veramente gli argomenti su cui la maggior parte (non arrivo a dire tutti) di noi discute a bassa voce o a gran voce sui social, davanti ad un caffè con i familiari, al bar con gli amici e via dicendo DERIVINO quasi unicamente dagli argomenti proposti da giornali, TG e talk show?

Occorrerebbe svolgere una ricerca numerica per averne una certezza ma l'impressione (dimmi se sei d'accordo) è che sempre più, l'orizzonte degli argomenti di discussione (e quindi di interesse) venga manipolato e indirizzo a piacimento.

Da chi? Non so. Non sono un complottista nè credo di avere sufficienti informazioni per sbilanciarmi in questo senso.

E' però facile osservare che sembra esserci una regia occulta dietro i meccanismi di informazioni globalizzata. Che usano adesso i social network come cassa di risonanza.

Se ci fai caso, per lungo tempo non senti parlare di uno specifico argomento o di un personaggio e poi, DI COLPO, quell'argomento e quel personaggio diventano un "topic" ovvero diventa un argomento di discussione che viene affrontato e sviscerato in tutte le salse.

Andando in edicola si scopre ci siano un sacco di quotidiani. Il comune senso ci direbbe che una pluralità di giornali equivalga ad una varietà di punti di vista e quindi di opinioni. Ma, di più, dovrebbe anche equivale ad una diversità di stimoli, di argomenti proposti, di problemi sollevati.

Non solo, quindi, tanti punti di vista su UNA COSA ma tanti punti di vista su TANTE COSE.

Ed invece se accendiamo una TV, apriamo un social o leggiamo i giornali, la sensazione (fondata) è che da tutte le parti si rigiri la stessa minestra. E poi, di colpo, quella minestra scompaia dalla vista per essere sostituita da una nuova minestra. Spesso totalmente slegata dalla prima. E così via di continuo.

Ciò che rimane è un senso di provvisorietà, un senso di disorientamento come di essere in balia al vento dentro una tempesta. Oggi mi colpisce questo e domani? Chissà.

Sembra manchi una progettazione informativa. Non sembra. Manca. Perchè non c'è la volontà di INFORMARE, che altro non significa che "dare una forma a ciò che ci circonda". C'è la volontà di bombardare la persona con una serie di dati e informazioni che però è impossibile organizzare in uno schema.

E' per questo motivo che un politico può OGGI dire "bianco", quando fino ad un paio di anni fa ha detto "nero". Oppure permettere a qualsiasi persona di cogliere le opportunità smentendo se stesso.

Questo fatto che sulla bocca delle persone ci sono argomenti creati a tavolino da altri (altri chi? Boh!) mi inquieta.

Ho amato e continuo ad amare i social e i nuovi strumenti che il web ci mette a disposizione perchè permettono di CREARE, di realizzare contenuti nuovi e proporre alle persone, a tutte, argomenti su cui riflettere.

Leggo con piacere i post di coloro che investigano su qualcosa, che si pongono domande su altro, che mi stimolano a guardare in una certa direzione.
Un post su un film che non sapevo esistesse, una considerazione su qualcosa a cui non avevo pensato, la condivisione di una emozione che non avevo conosciuto.

Qualcuno diceva che in un gruppo di persone elevate e sane di mente si tenda a parlare di IDEE. Mentre quando la persona peggiora, comincia a parlare di FATTI. E quando scende ancora di livello comincia a parlare prevalentemente di altre PERSONE. E alla fine solo di se stessa.

Non so. E' un argomento su cui riflettere.
Alla prossima.

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