sabato 27 febbraio 2021

Dal 1° marzo Sardegna in zona Bianca per il covid. E' una cosa giusta?

Notizia di poche ore fa. Il ministro della salute emette l'aggiornamento della situazione della mappa a colori della nazione e a sorpresa, molto a sorpresa, dal cilindro esce la colomba bianca.

Ovvero l'ok ufficiale ad una regione affinchè si collochi in zona bianca.

Che dovrebbe essere (dico dovrebbe perchè è da un pò che cerco di capire i dettagli) una zona in cui vengono tolte tutte le restrizioni salvo l'uso della mascherina in locali chiusi e il solito, immancabile distanziamento sociale obbligatori fra persone non congiunte.

Parlo di questa notizia in primo luogo perchè la ricevo con piacere, visto che di quest'isola sono figlio e abitante. Ma anche perchè ancor di più mi fa capire quanto la mia polemica sulla Sardegna in zona arancione non più di qualche settimana fa fosse ben fondato.

Mi chiedo come sia possibile che la scena si sia modificata in un solo mese. Certo, direte voi, basta che i parametri migliorino o peggiorino di poco et voilà.

Su questo sono d'accordo ma un senso sottile di qualcosa che non funziona continua ad esserci. D'altronde se lunedi 1 marzo è il momento del paradiso per i sardi, non mesi fa ma proprio ieri e l'altro ieri 2 nuovi comuni entravano in zona rossa e quindi lockdown totale.

Cioè 2 comuni entrano in zona rossa e la regione entra in zona bianca. Funziona così? Si, funziona così. E di per se la cosa potrebbe avere un senso se non fosse che, secondo il mio umile parere, si sta perdendo di vista il nocciolo della questione.

Si sono adottati da un anno protocolli di sicurezza e sono state varate numerose limitazioni e restrizioni sociali. Così tante che una gran parte del paese ne sta soffrendo. Sia a livello pratico (cioè nella tasca) che anche da un punto di vista di stress correlato. E badate bene, non tutto il paese ma una parte.

Perchè sebbene sia oltremodo corretto che ci sia la massima attenzione alla prevenzione del contagio e alla protezione delle strutture sanitarie dall'assalto di tanti ammalati che metterebbero tutto il sistema in ginocchio ancor più di quanto lo è ora, non bisogna dimenticare che salute è un concetto espanso.

Proteggere la salute non è solo non prendere un virus e non ammalarsi. Proteggere la salute è anche e soprattutto favorire una serie di circostanze ambientali in modo che si possa vivere bene e in serenità. Nella sopravvivenza, nella cura della salute non c'è solo la basica cura del corpo ma anche la più delicata ma necessaria cura della sanità mentale e della sanità emotiva. Cosa che in questo contesto secondo me si sta largamente trascurando.

Che lo si stia facendo senza dolo è un conto. Ma negare che ci siano molti provvedimenti che abbiamo creato conflitto sociale e proteste per la loro iniquità è palese e innegabile.
Se difendere la salute è più importante di tutto e ciò ci porta a far chiudere le attività imprenditoriali per evitare i contatti sociali con ovvie ripercussioni sulle entrate di chi è vittima delle restrizioni, perchè non vengono prese le opportune contromisure?

"Ma si, Elia, si che vengono prese. Non fare discorsi populistici. La macchina Italia non è un condominio, non è facile muovere tutte le leve della burocrazia."

Ma io non mi riferisco a questo. Che è comprensibile e ci sta. Mi riferisco allo spirito di fondo che dovrebbe aleggiare in un gruppo, per quanto espanso come una nazione. Se ci sono da fare sacrifici, occorre farli tutti.

Perchè il governo, per far toccare con mano cosa significa esattamente essere costretti a non poter lavorare o essere menomati sotto questo aspetto, non ha deciso insieme alle chiusure delle attività di ridurre di una percentuale (mica tutto!!) anche gli stipendi fissi di statali e pubblici e le pensioni?. Che so, un 20%, un 30%. Per solidarietà, per fare in modo che tutti i 60 milioni di italiani percepissero la situazione con la medesima sensibilità senza creare questa dicotomia fra "I DIFENSORI DELLA SALUTE" che spingono a chiudere tutto, rinchiudersi in casa e non fare altro finchè non passa tutto e "GLI OLTRANZISTI DELLA NORMALITA'" per cui nessun provvedimento deve essere preso e tutto è una montatura e chissenefrega se qualche vecchio muore.

Detesto entrambi questi opposti, entrambi facenti parte di un universo di menefreghismo e irresponsabilità che si presenta in modi diversi ma ha la stessa radice.

Da lunedi in zona bianca, comunque. Non so quanto durerà perchè i ragionamenti matematici e numerici che portano al passaggio da un colore ad un altro mi sembra sempre poco rispondenti alla realtà. Ma è solo perchè io capisco poco e sono molto irrispettoso di chi ne sa più di me.

Continuo a pensare che l'unica soluzione sia l'informazione. Quella vera, non quella di NON E' LA D'URSO o dei TG. Quella fatta capendo come vive e si riproduce un virus, quella fatta di come funziona il sistema immunitario, quella fatta di come la vita sia una questione sempre di probabilità statistiche e mai di certezze.

Penso che una migliore campagna informativa sui modi individuali in cui bisogna comportarsi da soli, a casa, sul lavoro e in giro per i negozi sia più utile di mille restrizioni o di zone bianche, gialle o altro.

Ma è solo perchè sono irrispettoso.

Alla prossima.

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