sabato 27 febbraio 2021

Dal 1° marzo Sardegna in zona Bianca per il covid. E' una cosa giusta?

Notizia di poche ore fa. Il ministro della salute emette l'aggiornamento della situazione della mappa a colori della nazione e a sorpresa, molto a sorpresa, dal cilindro esce la colomba bianca.

Ovvero l'ok ufficiale ad una regione affinchè si collochi in zona bianca.

Che dovrebbe essere (dico dovrebbe perchè è da un pò che cerco di capire i dettagli) una zona in cui vengono tolte tutte le restrizioni salvo l'uso della mascherina in locali chiusi e il solito, immancabile distanziamento sociale obbligatori fra persone non congiunte.

Parlo di questa notizia in primo luogo perchè la ricevo con piacere, visto che di quest'isola sono figlio e abitante. Ma anche perchè ancor di più mi fa capire quanto la mia polemica sulla Sardegna in zona arancione non più di qualche settimana fa fosse ben fondato.

Mi chiedo come sia possibile che la scena si sia modificata in un solo mese. Certo, direte voi, basta che i parametri migliorino o peggiorino di poco et voilà.

Su questo sono d'accordo ma un senso sottile di qualcosa che non funziona continua ad esserci. D'altronde se lunedi 1 marzo è il momento del paradiso per i sardi, non mesi fa ma proprio ieri e l'altro ieri 2 nuovi comuni entravano in zona rossa e quindi lockdown totale.

Cioè 2 comuni entrano in zona rossa e la regione entra in zona bianca. Funziona così? Si, funziona così. E di per se la cosa potrebbe avere un senso se non fosse che, secondo il mio umile parere, si sta perdendo di vista il nocciolo della questione.

Si sono adottati da un anno protocolli di sicurezza e sono state varate numerose limitazioni e restrizioni sociali. Così tante che una gran parte del paese ne sta soffrendo. Sia a livello pratico (cioè nella tasca) che anche da un punto di vista di stress correlato. E badate bene, non tutto il paese ma una parte.

Perchè sebbene sia oltremodo corretto che ci sia la massima attenzione alla prevenzione del contagio e alla protezione delle strutture sanitarie dall'assalto di tanti ammalati che metterebbero tutto il sistema in ginocchio ancor più di quanto lo è ora, non bisogna dimenticare che salute è un concetto espanso.

Proteggere la salute non è solo non prendere un virus e non ammalarsi. Proteggere la salute è anche e soprattutto favorire una serie di circostanze ambientali in modo che si possa vivere bene e in serenità. Nella sopravvivenza, nella cura della salute non c'è solo la basica cura del corpo ma anche la più delicata ma necessaria cura della sanità mentale e della sanità emotiva. Cosa che in questo contesto secondo me si sta largamente trascurando.

Che lo si stia facendo senza dolo è un conto. Ma negare che ci siano molti provvedimenti che abbiamo creato conflitto sociale e proteste per la loro iniquità è palese e innegabile.
Se difendere la salute è più importante di tutto e ciò ci porta a far chiudere le attività imprenditoriali per evitare i contatti sociali con ovvie ripercussioni sulle entrate di chi è vittima delle restrizioni, perchè non vengono prese le opportune contromisure?

"Ma si, Elia, si che vengono prese. Non fare discorsi populistici. La macchina Italia non è un condominio, non è facile muovere tutte le leve della burocrazia."

Ma io non mi riferisco a questo. Che è comprensibile e ci sta. Mi riferisco allo spirito di fondo che dovrebbe aleggiare in un gruppo, per quanto espanso come una nazione. Se ci sono da fare sacrifici, occorre farli tutti.

Perchè il governo, per far toccare con mano cosa significa esattamente essere costretti a non poter lavorare o essere menomati sotto questo aspetto, non ha deciso insieme alle chiusure delle attività di ridurre di una percentuale (mica tutto!!) anche gli stipendi fissi di statali e pubblici e le pensioni?. Che so, un 20%, un 30%. Per solidarietà, per fare in modo che tutti i 60 milioni di italiani percepissero la situazione con la medesima sensibilità senza creare questa dicotomia fra "I DIFENSORI DELLA SALUTE" che spingono a chiudere tutto, rinchiudersi in casa e non fare altro finchè non passa tutto e "GLI OLTRANZISTI DELLA NORMALITA'" per cui nessun provvedimento deve essere preso e tutto è una montatura e chissenefrega se qualche vecchio muore.

Detesto entrambi questi opposti, entrambi facenti parte di un universo di menefreghismo e irresponsabilità che si presenta in modi diversi ma ha la stessa radice.

Da lunedi in zona bianca, comunque. Non so quanto durerà perchè i ragionamenti matematici e numerici che portano al passaggio da un colore ad un altro mi sembra sempre poco rispondenti alla realtà. Ma è solo perchè io capisco poco e sono molto irrispettoso di chi ne sa più di me.

Continuo a pensare che l'unica soluzione sia l'informazione. Quella vera, non quella di NON E' LA D'URSO o dei TG. Quella fatta capendo come vive e si riproduce un virus, quella fatta di come funziona il sistema immunitario, quella fatta di come la vita sia una questione sempre di probabilità statistiche e mai di certezze.

Penso che una migliore campagna informativa sui modi individuali in cui bisogna comportarsi da soli, a casa, sul lavoro e in giro per i negozi sia più utile di mille restrizioni o di zone bianche, gialle o altro.

Ma è solo perchè sono irrispettoso.

Alla prossima.

venerdì 19 febbraio 2021

Il "macchinario dell'informazione": il nuovo trituratore professionale della realtà

Quello in foto è un trituratore industriale di rifiuti.
A cosa serve? Come dice il nome serve a triturare i rifiuti ovvero tramite rulli di acciaio e una potenza devastante distrugge, triturando, ciò che ci viene messo dentro.

Perchè questo sguardo a questo macchinario, peraltro molto utile e per certi versi anche affascinante?

Perchè esiste un altro macchinario che ha un potere similare, ovvero di triturare qualsiasi cosa gli venga lanciata dentro, riducendo a brandelli e particelle finissime ciò che ha la sventura di finire vicino alle sue fameliche fauci.

Questo macchinario non tritura rifiuti ma la realtà. Rendendola smembrata, confusa e inutilizzabile.

Tu avvicini la realtà o parti di essa a questo macchinario e quest'ultimo ti smembra ciò che riesce ad acchiappare, triturandola e restituendoti piccoli frammenti inutilizzabili di ciò che prima poteva avere una forma e un utilizzo.

Come si chiama questo pericolosissimo macchinario? Si chiama INFORMAZIONE MODERNA.

E' un macchinario che non ha una forma fisica. Non lo trovi in un capannone, in una fabbrica o nel garage di qualche abitazione. Non ha un numero di telaio e non funziona ad energia elettrica nè a con il gasolio.

Questo MACCHINARIO, nella società di oggi, è in uso perenne e invade i nostri spazi permeando tutto con la sua presenza. E' in collegamento con molti altri utili strumenti come TV, computer, cellulari e giornali ma essendo fondamentalmente un MACCHINARIO DISTRUTTIVO perverte anche questi strumenti utilizzandoli per i suoi scopi.

Questo MACCHINARIO prende la realtà dalle sue bocche di alimentazione e te la rende inutilizzabile e incomprensibile. La rende turbolenta e piena di negatività. La impasta con la melma del dolore, con la colla della paura, con il veleno della cattiveria.

L'INFORMAZIONE MODERNA è ormai una macchina al di fuori del controllo di chi PENSA di usarla o di lavorarci. Chi l'ha creata la ha mascherata da strumento utile e di civiltà. Ha fatto un buon marketing convincendo le persone che la vita sarebbe stata migliore con l'uso dell'INFORMAZIONE MODERNA.

L'idea era che se tu avessi conosciuto di più e meglio la realtà che ti circondava tramite la ricezione continua di fatti, notizie, commenti, pareri e numeri, saresti stato capace di maggiore comprensione e consapevolezza.
E quindi maggiormente ABILE e CAPACE di migliore a tua volta il tuo ambiente, ad essere di aiuto a te stesso e agli altri, sia che fossero persone care o persone sconosciute.

INFORMAZIONE MODERNA per un mondo migliore, questo lo slogan. Seguito da "Non si può vivere senza essere INFORMATI!". Incredibilmente efficace.

Ma era una falsità pubblicitaria. L'INFORMAZIONE MODERNA non trasmette niente di utile o che permetta di migliorare le persone o il mondo. Perchè?
Perchè prende la realtà e la tritura. Non restituisce fatti, non restituisce notizie, non restituisce informazione.

Prende qualsiasi argomento e persona e lo smembra. 
Quando un argomento, una situazione, una notizia o delle persone entrano nella macchina dell'INFORMAZIONE MODERNA, vengono sballottati di qua e di là, vengono sottoposti a continui commenti, associazioni, emozioni dissonanti e discordanti che si perde il filo di ogni logica.

Pensaci!

Accendi la TV e di colpo vedi un argomento che viene affrontato e sviluppato da più persone e parti. Ma è tutto veloce, tutto senza premesse, tutto senza un vero scopo di trasferire delle informazioni. Dati vengono associati a dati senza la possibilità di un controllo degli stessi. Così verità totali vengono associate a verità parziali che vengono associate a opinioni, che vengono associate a personaggi ridicoli che urlano e insultano, che vengono associati a smentite, che vengono associati ad annunci che qualcosa succederà senza mai aspettare a controllare se succederà.

Facciamo un esempio: le varianti del COVID19.

Alzi la mano chi pensa che veramente ha ricevuto delle informazioni sulla cosa. Informarsi su cosa siano e quali conseguenze possano avere le varianti del COVID19 presuppone una trasmissione di dati assimilabili. Che non è possibile effettuare se non in un percorso individuale di formazione o di studio.

Bisognerebbe essere certi che chi riceve i dati, i numeri, le preoccupazioni, le notizie sulle varianti del COVID abbia una conoscenza base della chimica e della biologia. In modo che abbia degli strumenti concettuali validi per ponderare ciò che gli viene lanciato addosso. Perchè ogni ora c'è un lancio di agenzia, c'è un annuncio, c'è un titolo. Che magari è diverso da quello di un'ora prima. E il gioco è tutto un ricorrersi di confusione.

"Ecco la variante inglese", "ma in Abruzzo una famiglia di 6 persone si sono contagiate con il ceppo brasiliano", "ma il ceppo brasiliano è peggio di quello inglese", "ma quello sudafricano di più", "ma Galli dice che gli ospedali sono pieni di gente con le varianti", "ma lo staff dell'ospedale di Galli dice che non è vero, ma il vaccino funziona con tutte le varianti", "ma il ministro chiude gli impianti perchè ha paura delle varianti", "ma Draghi arriva e sistema tutto", "ma Draghi rinomina lo stesso ministro di prima", "ma se sono tutti al governo chi è all'opposizione?", "ma se sono tutti d'accordo perchè prima hanno fatto casino?", "ma Astrazeneca non è efficace con le varianti", "ma Pfizer ha effetti collaterali", "ma quando ci vacciniamo tutti siamo a posto?", "ma quando abbiamo finito di vaccinarci tutti dobbiamo stare comunque distanziati, e con i bar chiusi, e con la mascherina", "ma al grande fratello la D'Eusanio è politicamente scorretta", "ma Cristiano Ronaldo forse lascia la Juve", "ma a Napoli c'è la Camorra", "ma le piramidi le hanno costruite gli alieni", "ma Draghi si vaccina Ronaldo mentre al grande fratello la variante camorristica partecipa al Talk Show con la D'Urso e la cassa integrazione che non arriva".

TRITURAMENTO DELLA REALTA'. Fatto consapevolmente per rendere le persone confuse.
E farle sentire schiacciate e oppresse da fatti che si susseguono a fatti che portano altri fatti. Che non si saprà mai se sono completamente corretti e che ti vengono sparati addosso come proiettili.

L'informazione come una mitragliatrice che spara notizie. Appuntite, perforanti, dirompenti.

Questo signori è il MACCHINARIO DELL'INFORMAZIONE.

E oggi ci sono andato anche leggero. Rifletti su quanto ti ho detto. Non mi devi per forza credere. Osserva da te.

Alla prossima

sabato 13 febbraio 2021

Cosa penso del nuovo Governo Draghi?

Non potevo esimermi dall'esprimere una opinione "irrispettosa" riguardo alla nuova compagine di governo appena costituitasi.

Facendo l'avvocato del diavolo, occorre precisare che in qualsiasi situazione e con qualsiasi attore politico, chi sta alla finestra con troppa facilità può sparare a zero.

E' una sorta di sport popolare: ogni persona si sente in dovere di dire la sua riguardo alla più o meno grande validità di un governo e del suo operato. Alcuni lo fanno con spirito critico e con maggiore attenzione all'obiettività mentre altri non sono osservatori ma tifosi esagitati, di parte ogni oltre modo.

La regola massima è che CRITICARE è facile. AGIRE richiede una abilità e capacità maggiori.

Ma al netto di questo, come cittadino italiano, e libero pensatore, delle opinioni le possiamo esprimere. con rispetto ed educazione. Ma ovviamente anche "irrispettose".

La prima impressione, leggendo l'elenco dei ministri e lo schieramento politico del governo, è che questa compagine sia pessima. Pessima perchè? In ordine sparso:

1. Il governo nasce sulla ceneri del precedente governo caduto non si sa perchè e probabilmente in uno dei peggiori frangenti della recente storia repubblicana. 

2. Questo governo nasce su un equivoco politico. Renzi fa cadere il governo Conte per motivi conosciuti solo a lui ma tutti gli altri (PD e M5S) sono già allineati a creare un Conte ter in cui non ci sia Italia Viva e il Matteo fiorentino ammazza-governi. Poi, di colpo, Conte è un invitato sgradito e dal capello a cilindro salta fuori il deus ex machina Mario Draghi, SuperMario per gli amici. Lo stesso Mario Draghi che in molto giornalismo indipendente (quello ancora sano) già da più di un anno si sosteneva sarebbe stato il nuovo presidente del consiglio. Chiaroveggenza o banalità della politica? A voi la scelta.

3. Mario Draghi è quanto di più lontano ci sia dall'incarnazione delle volontà delle ultime elezioni nazionali. Le quali avevano sancito che l'elettorato voleva antieuropeismo, cambiamento, sovranismo, facce nuove, riforma fiscale, politica keynesiane, etc.. E tutto ciò si riassumeva nei cavalli di battaglia di 2 partiti politici ovvero il movimento 5 stelle e la Lega. Le idee di questi 2 partiti politici erano (usiamo il passato) quanto di più lontano ci fosse da ciò che Draghi rappresenta. Basta andare a vedere gli annunci, i Tweet, i video e le dichiarazioni dei vari Grillo, di Battista, Di Maio, Salvini, Giorgetti e di altri. Tutto smentito ora, tutto cancellato. Nè Lega nè M5S sono contro l'euro e il sistema economico bancario europeo. Anzi. Lo sostengono.
Che importa se si vuole cancellare il forfettario alle piccole partite IVA, se si intende togliere i ristori alle attività in crisi, se l'indirizzo politico sarà nuovamente di austerità e conformità ai dictat europei.
Basta avere nuovamente qualche poltrona e va tutto bene.

4. Si sceglie Mario Draghi perchè? Perchè è autorevole e accettato all'estero? Ma Draghi non fa un governo tecnico, in modo che la sua presenza sia giustificata. Almeno in apparenza. No, fa un misto politico tecnico e spartisce i ministeri da buon matematico. Uno a te, uno a me, uno a quelli. E così ci ritroviamo in una grande ammucchiata politica partiti e idee che (APPARENTEMENTE) erano agli antipodi. Tutti insieme appassionatamente abbiamo Lega, Movimento 5 Stelle, PD, Italia Viva, Liberi e Uguali e Forza Italia. Dalla sinistra alla destra passando dal centro. In pratica rimangono fuori solo le ali estreme: comunisti da una parte e Fratelli d'Italia dall'altra.
Vedere nello stesso governo esponenti dei pentastellati con gli azzurri di Berlusconi è quanto di peggio possa essere delineato a livello politico. Non per la diversità di idee ma per il fumo buttato negli occhi degli elettori per anni.

Si fa in fretta a non voler cadere nel qualunquismo. Io odio il qualunquismo. Ma vedere questa compagine di governo mi fa gridare allo scandalo. E' veramente il caso di dire che non c'è differenza fra l'uno e l'altro. Non c'erano i presupposti per creare un governo di solidarietà nazionale. Anche perchè un governo funzionante c'era. Che poi io fossi d'accordo con tutto ciò che facesse, è un altro discorso.

Ho spesso visto la politica italiana toccare abissi di indecenza e dire che peggio di così non si poteva andare. Ora vedo che si può andare anche più in basso ma ritengo che il livello della dialettica e dell'etica politica in questo momento sia bassissimo. Se avessimo una scala da 1 a 10, direi che siamo sul 3. Ma possiamo anche peggiore. E il dubbio e preoccupazione è che succederà.

Il mio giudizio sul nuovo governo è pessimo. Sono spaesato e totalmente non rappresentato da ciò che vedo. Ci ritroveremo a parlare delle iniziative prossime future di questa armata brancaleone. Sempre che duri più di un anno, cosa di cui dubito fortemente.

Alla prossima.

lunedì 8 febbraio 2021

Ma le auto elettriche sono davvero così ambientali e green? O inquinano anche loro?

La questione dell'auto elettrica è diventato ormai un tema all'ordine del giorno.

L'uso dell'elettricità come fonte energetica per far muovere le nostre autovetture è una questione che non nasce da oggi. Se andiamo a guardare alcuni libri e riviste degli anni '80 (ma forse anche prima) campeggiavano già  in bella mostra come possibile evoluzione dell'industria del movimento immagini di automobili a trazione elettrica.

La nostra stessa FIAT, in enorme anticipo sui tempi presentò un modello sperimentale nel 1976

Oggi la questione auto elettriche è sicuramente nel vivo del discorso.

L'americano Elon Musk (uno degli uomini adesso più ricchi del mondo) dopo l'invenzione di Paypal, ne ha fatto diventare una delle sue missioni imprenditoriali con il finanziamento della Tesla, al momento la più importante e specializzata azienda di produzione automobili elettriche del mondo.

Ma non c'è solo la Tesla ora a vendere auto elettriche. In realtà tutte le grandi industrie si sono orientate verso questo mercato, che a livello di accettazione popolare è in uno dei suoi momenti migliori.

Le persone adesso accettano l'auto elettrica e ne sostengono la diffusione. Persone e istituzioni. La tecnologia si è evoluta e le auto elettriche non sono più scherzi di design di qualche inventore semifolle ma si presentano belle e funzionali.

C'è sempre il problema della limitazione dell'autonomia ovvero di quanti chilometri possa percorrere un'auto elettrica prima di rimanere ferma a ricaricarsi. Principale problema che fino ad adesso ne ha ridotto la diffusione e successo.

In questo senso si stanno facendo passi da gigante. Le autonomie sono aumentate e aumentano continuamente, le prestazioni sono eccellenti e l'aspetto delle auto elettriche è indistinguibile dalle auto mosse a combustile fossile.

In particolare si è ovviamente all'uso totale delle batterie (che si scaricano e quindi vanno ricaricate), con il meccanismo dell'IBRIDO. Che al momento va per la maggiore ed è il sistema che incontra il maggior gradimento e che, probabilmente, è anche il sistema che assicura le migliori prestazioni e funzionalità.

L'ibrido, come dice il nome, non è nient'altro che la presenza su un'auto sia della possibilità  di usare la trazione elettrica che la possibilità di usare la trazione con un motore funzionante a benzina o gasolio.
In genere, in un'auto ibrida, il motore funziona a energia elettrica a basse velocità (sotto i 50/60 km all'ora in genere) per spostarsi sull'uso della benzina/gasolio quando l'auto aumenta di velocità. Con possibilità di intervento manuale e di scelta da parte del guidatore.

Ma la grande trovata del sistema ibrido è il fatto che l'uso del motore a benzina/gasolio ricarica le batterie del settore elettrico. Portando l'auto di fatto a non avere mai necessità di essere ricaricata.

Ora.... quale è la domanda che ci facciamo?

Tralasciando eventuali altri vantaggi (le auto elettriche sono silenziose e scattanti, fanno figo, etc...), la vera domanda è: MA LE AUTO ELETTRICHE SONO DAVVERO UNA SOLUZIONE FAVOREVOLE PER L'AMBIENTE?

Anche perchè questo è sempre stato il cavallo di battaglia e il motivo principale del loro successo (per ora almeno a livello di preferenza....).

Da sempre quindi si pubblicizza (da parte anche di esperti, testimonial, personaggi pubblici e istituzioni) l'uso dell'auto elettrica perchè questo porterebbe a minori emissioni inquinanti nell'ambiente con beneficio della salute delle città e dei suoi abitanti.
Ma è proprio così? Per alcuni no!

Ora, io non sono contro l'auto elettrica. E penso che con il progredire della tecnologia si possa sicuramente andare incontro all'uso di auto e altri macchinari con minore impatto da un punto di vista ambientale. Penso, addirittura, che prima o poi l'uomo troverà una nuove fonte di energia. Che magari sarà rivoluzionaria e a impatto zero sull'ambiente. O quasi. Nutro troppa fiducia nell'Uomo per non credere che possa succedere.

Io non sono contro l'auto elettrica. Però mi piace di più interrogarmi sulle cose e non cadere in un facile schema di pensiero appiattito. In cui credere a tutto ciò che ci viene detto. O più spesso, neanche detto, ma solo lasciato credere.

Sentendo alcune campane dissonanti, sembrerebbe che, AL MOMENTO, le auto elettriche non siano così green, così ambientali come appare a prima vista.

E' vero, emettono meno inquinanti in se e per se ma in un calcolo generale (comprendendo tutto il sistema industriale per produrle e il sistema industriale per produrre l'energia elettrica) occorre andarci molto cauti.

In alcuni casi e in alcuni paesi (la cui produzione di energia elettrica si basasse su una percentuale molto alta di uso di combustili fossili) le auto elettriche sarebbero si meno inquinanti ma userebbero energia in gran quantità prodotta da inquinanti. E il bilancio non sarebbe positivo. Questo il concetto di base.

Ora, preciso, io non sono un ingegnere meccanico nè ho il tempo/voglia di stare a esaminare quanto i vari studi pro e contro siano o meno validi e fondati. Mi piaceva solo sollevare la questione e ricordare che in OGNI caso occorre sempre mantenere un atteggiamento critico e non fideistico verso tutto ciò che ci viene proposto.

Alla prossima.

lunedì 1 febbraio 2021

Il TAR indaga sulle motivazioni della zona arancione alla Sardegna. Non siamo solo noi a vedere l'errore.

Arancione?

Giallo?

Si fa un gran parlare di questi due colori in questi giorni e in questa festa cromatica ci stiamo perdendo un pò.

Sollevo il solito problema. Quando un cittadino sbaglia ( un disabile a Macerata entra in un bar e si trattiene qualche minuto in più per il freddo e riceve una multa da 400 €, leggi la notizia ) viene crocifisso e nessuna attenuante viene accettata.

Quando a sbagliare è UNA ISTITUZIONE (nome generico dato ad una struttura sovrapersonale come un governo, ente pubblico, parapubblico, associazione, sindacato, grande azienda, multinazionale), non si trova mai qualcuno che sia responsabile della cosa e le attenuanti sono all'ordine del giorno. Se anche non ci fossero, vengono inventate.

Sulla storia della Sardegna in zona arancione per 2 settimane mentre il resto dell'Italia è in zona gialla chi ha sbagliato? Non si sa.

Sulla storia della Sardegna in zona arancione per 2 settimane mentre il resto dell'Italia è in zona gialla perchè si è sbagliato? Quali dati sono stati valutati male e perchè? Non si sa.

Sembrerebbe una polemica da cena fra amici, da bar o da post polemico su un qualsiasi social. Ma non è così. Al punto che lo stesso Tribunale Amministrativo Regionale (entità amministrativa che vigila sui provvedimenti amministrativi di entità statali) ha avviato una serie di accertamenti presso il ministero per comprendere cosa sia successo.

Il che mostra chiaramente che non è solo una sensazione che qualcosa sia andato terribilmente storto. Sulla pelle dei sardi e, soprattutto, dei suoi esercenti commerciali e titolari di attività di ristorazione e bar.

D'altronde come ci si può capacitare che abbia un senso logico trovarsi con una etichetta peggiore (zona arancione) rispetto alle settimane e mesi passati con numeri relativi al contagio covid migliori.

Certo, non viviamo in una situazione di COVID-FREE e quando anche solo 1 persona muore per questo virus, c'è sempre rammarico ma è evidente che i numeri (comunque sempre molto bassi) fossero in miglioramento.

Per di più, questa settimana, la beffa.... Ovvero guardi la cartina delle regione e vedi che quasi tutte sono in zona gialla e solo 5 in zona arancione tra cui la nostra Sardegna. Quindi regioni con numeri decisamente spaventosi riguardo alla pandemia come Lombardia, Piemonte, Veneto o Emilia-Romagna (tanto per citarne alcune) sono in zona gialla e la Sardegna in zona arancione.

Inno alla logica.

Sicuramente un pasticcio burocratico, come spesso questo nostro potenziale splendido paese ci ha abituato ad assistere.

La realtà è che il sospetto che siamo molti e molti e molti i pasticci burocratici commessi da varie parti di questa macchina statale (includiamo in questo concetto governo, parlamento, regioni, comuni, ASL, partiti, comitati vari e via dicendo) in questo ultimo anno. E che gran parte dei disastri commessi siano da imputare alla risposta (spesso ritardata, non poche volte pessima) delle istituzioni e di chi era preposto a decidere e agire.

Il numero dei morti è incredibilmente alto. Se tutti quei morti sono effettivamente morti a causa delle conseguenze del contagio COVID, è veramente un disastro. Io non sono sicuro che le cifre siano corrette ma penso che comunque siano abbastanza significative da essere comunque prese per varie riflessioni.

Il problema, continuo a dirlo, qui non è ZONA GIALLA o ARANCIONE. Ma la gestione stessa della malattia quando questa si manifesta. E, al limite, nei provvedimenti da prendere per impedire che questo virus arrivasse in primo luogo nelle nostre terre.

Cito, ma solo per chiudere questo post, un fatto.

A maggio la nostra isola era fondamentalmente "covid-free" ovvero non aveva quasi presenza di contagio. Il governo regionale propose una linea dura di ingresso nell'isola, forte della possibilità di un controllo ferreo in porti e aeroporti (le quasi uniche porte di ingresso per la Sardegna, escludendo praticamente solo i diportisti). Si parlò di passaporto sanitario: nessuno poteva entrare a meno che non facesse un test o tampone e stesse in quarantena preventiva.

Si gridò allo scandalo, alla discriminazione, all'assalto ai valori come la libertà di circolazione e altre storie simili. 

Mesi dopo, vari stati che hanno adottato in modo perentorio questo livello di controllo alle frontiere (Australia, Nuova Zelanda ma anche Cina e altri stati) vivono una situazione generale abbastanza buona in merito a numero di contagi e di morti.
La stessa Unione Europea, inoltre, avanza la fondata ipotesi che per muoversi fra i paesi europei sia obbligatorio fare tamponi prima della partenza e addirittura che sia concesso viaggiare solo a chi ha fatto il vaccino (ora che c'è).

Il tutto in barba ai succitati diritti di libera circolazione delle persone.
Come al solito due pesi e due misure.

Io non so se chiudere le frontiere sarde a maggio in modo serrato fosse la soluzione migliore. Sicuramente avrebbe avuto contraccolpi da un punto di vista di ritorno economico per via del turismo. Ma anche questo non è certo, visto che sarebbe dipeso molto da COME si sarebbe gestita la campagna di Pubbliche Relazioni sul fatto.

Rimane sempre che la rabbia monta perchè una istituzione non viene punita con la stessa proporzione di un normale cittadino quando questa sbaglia.

Quanto dovremmo aspettare affinchè ci sia questo tipo di equità sociale?

Alla prossima.


mercoledì 27 gennaio 2021

Che bello che è cambiare colore

E' giusto! E' alla moda!

Cambiare colore rende la persona più interessante e da movimento alla vita. Oggi di questo colore, domani di un altro colore. All'improvviso, con sorpresa.

Tuo marito torna a casa lasciandoti rossa e ti trova bionda.

Apri il frigo e ti ricordavi di aver lasciato una Ichnusa e ci trovi una Murphys o una McFarland.

Corretto.
Ma è lo stesso per il cambio colore delle regioni?

Una settimana fa, da più parti si erano sollevati non pochi dubbi riguardo questo meccanismo di assegnazione dei colori che equivale, in sostanza, all'applicazione di norme più o meno restrittive a contenimento della diffusione dell'ormai famigerato virus Covid19 (che non ha più bisogno di presentazioni).
Tutto molto giusto, ci mancherebbe. Se non fosse che ci sono sia dubbi sull'efficacia di queste restrizioni (fatte, diciamocelo pure, in latino ad cazzum) e molti dubbi sui criteri con cui una regione o un territorio sia messo più o meno peggio di un altro.

Essendo sardo, l'attenzione cade sulla mia terra ma il ragionamento si potrebbe ripetere pari pari anche per altre regioni.

Vediamo un pò. Sabato 23 gennaio la Sardegna diventa "arancione" a causa della valutazione dei parametri pandemici. E quali sono questi parametri? Sulle prime si parlava di una semplificazione dell'assegnazione dei colori basata unicamente sull'incidenza dei contagi sulla popolazione. Tot contagi in percentuale e via al cambio dei colori. Mentre allo stato di fatto la decisione viene presa valutando (si ma come? con quali pesi e proporzioni?) ben 21 parametri di cui 16 obbligatori e 5 opzionali (per chi? e in che modo?). Per chi volesse approfondire può ad esempio leggere qui.

L'altro giorno leggo che Sileri, sottosegretario al ministero della salute, dice:

Ieri leggo ancora che si intravede la possibilità che alcune regioni possano questo fine settimana, in base alla valutazione dei parametri famosi, cambiare colore. E si prospetta, in modo inaspettato, che alcune possano addirittura finire in zona BIANCA, che sarebbe una zona senza alcun tipo di restrizione (anche se sempre con mascherine e distanziamento sociale). E, ma guarda un pò, una delle candidate sarebbe chi? Ma si, proprio la Sardegna per una situazione di diffusione pandemica sostanzialmente buona.

?!?!?!?!?

Non ho capito! In una settimana da gialli siamo diventati arancioni ma nello stesso tempo, visto il miglioramento dei parametri, potremmo finire in zona bianca ma non possiamo farlo perchè se finisci in arancione ci devi rimanere almeno 2 settimana per regolamento (e senza passare dal via e ritirare la tua paghetta).

Ho capito, siamo su SCHERZI A PARTE! Non c'è altra spiegazione.

Io non ho nient'altro da dire. Continuo ad avere il sospetto di essere guidato da bambini che giocano con giocattoli più grandi di loro. E guardando come vanno le cose nel resto del pianeta mi sembra proprio che i nostri leader (scienziati, politici, capi di governo e via dicendo) non siano proprio all'altezza di ciò che serve all'UOMO per sopravvivere.

Alla prossima.

lunedì 25 gennaio 2021

La Sardegna in zona arancione è un grande errore. Ma non è questo il punto....

Da quando è iniziata questa storia del covid19 (è già un anno, ci rendiamo conto?...) non sono mai stato particolarmente propenso a parlare dell'argomento.

L'ho fatto, come tutti, con amici e parenti. A tavola, in un saluto fuggevole.

Ma mi sono reso conto che discutere del covid19 e di tutto ciò che ci ruota intorno così... iniziando da un punto qualsiasi e finendo chissà dove fosse solo un ennesimo contributo all'aumento di CONFUSIONE.

Questa società, anzi... questa cultura è fondamentalmente confusa.
Lo è a ragione veduta ovvero lo è perchè vi è una ragione consapevole per tutto ciò. Qualcuno che effettivamente vuole che ci sia confusione e che la confusione domini.

La confusione si crea scuotendo e attaccando quelli che sono i dati stabili di quella società.

Giusto, hai ragione. Una società deve progredire e quindi anche cambiare.

Ma cambiare non significa distruggere ciò che c'è per metterci il niente. Cambiare significa effettuare una evoluzione ordinata da un qualcosa ad un altro qualcosa. Ma stiamo divagando ed è meglio tornare al covid19.

Dicevo che sono stato abbastanza in silenzio su questo argomento. Non ho parlato delle perplessità dei numeri comunicati in questi ultimi 10 mesi, che spesso non erano coerenti statisticamente fra loro. Non ho parlato delle incongruenze fra l'andamento della pandemia fra i vari paesi. Non ho parlato delle scelte sbagliate di vari governi (tra cui il nostro) che hanno lasciato perplesso chi, come me, pensa che a capo di una nazione occorre mettere persone competenti.

Da tempo sono state fatte le varie zone: rosse, arancioni e gialle. Vivo in Sardegna. E sabato scopro di essere diventato zona arancione. Perchè? Boh. Parrebbe che ciò avvenga in base all'esame di 21 parametri (https://www.ilgiorno.it/cronaca/covid-21-parametri-zone-1.5927741) e quando questi peggiorano si retrocede di una categoria (da gialla a arancione, o da arancione a rossa).

Ma non è così. Perchè "Per ciascun valore sono ovviamente state stabilite soglie di allerta. Di questi 21 indicatori, 16 sono obbligatori mentre 5 sono opzionali."

Ma forse non è neppure così perchè i criteri dovrebbero essere cambiati (https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2021/01/09/speranza-misure-restrittive-arma-centrale-ancora-qualche-mese_9f189858-ff1c-46a2-b9a5-837aff63b1c3.html) - (https://www.ilpost.it/2021/01/14/parametri-colori-regioni-area-bianca/).

Sembrerebbe adesso che: "I colori delle regioni dipendono da tre macroaree: l’incidenza settimanale dei contagi da coronavirus ogni 100mila abitanti, i livelli di rischio e gli scenari." (cit. www.ilpost.it)

E quindi? Confusione. Ecco cosa. Voluta, non voluta? Non rispondo alla domanda in questo post. Ma pongo altre domande.

Vivo in Sardegna e vedo che nell'ultimo mese tutte le statistiche relative al contagio sono in discesa (https://statistichecoronavirus.it/coronavirus-italia/coronavirus-sardegna/) e sembrerebbe (non ho analizzato la cosa con esattezza ma sembrano esserci buone probabilità che sia veramente così) che ora in zona arancione la Sardegna abbia parametri migliori di quando era in zona gialla a dicembre.

Si può stare in silenzio e non protestare?

Qualcuno dirà che tutto ciò è fatto per tutelare la salute delle persone, per combattere la pandemia e che, alla fine, il disagio non è così grande proporzionato ai vantaggi.

CHi parla è qualcuno che fin da subito ha sempre osservato le prescrizioni e i protocolli di sicurezza. Ma credo SEMPRE che le regole esistano per un fine e mai solo per se stesse.

A che serve veramente la zona arancione se non a creare turbamento e creare profonde ferite sociali di chi lavora nei settori colpiti?

Veramente si pensa che i protocolli "arancioni" siano più efficaci dei protocolli "gialli"? Che sia li il problema?

O come ho letto, che siamo finiti in zona arancione perchè siamo indisciplinati e non rispettiamo le regole? Ma veramente si può credere ad una fandonia così?

E lo dice chi le regole le rispetta.

No. So solo che tolto lo spartito principale, i suonatori suonano ognuno per conto suo. La burocrazia, smarrito un senso logico superiore che la giustifichi, diventa auto-referente e prosegue da sola. I provvedimenti sono fatti a casaccio e sono tutti sfilacciati. Si cerca di accontentare qualcuno e di fare le cose con un "politicamente corretto" solo nelle parole e non nei fatti.

Perchè non si è deciso di tagliare di un 30-40% tutti gli stipendi di tutti i lavori del paese per solidarietà? Almeno tutti gli italiani avrebbero percepito emozionalmente nello stesso modo questo periodo di difficoltà e ci sarebbe stata maggiore empatia e coesione sociale.

Invece ci sono figli e figliastri. C'è chi piange dalla disperazione nel vedere anni di sacrifici (non solo economici ma anche di progetto) buttati al vento e chi viene toccato solo di striscio dai sacrifici. Così le attenzioni sono diverse. C'è chi pensa alla salute e chi alla sopravvivenza materiale.

E si creano tensioni. E si litiga. E si sprofonda emozionalmente, con tutto ciò che ne deriva.

Sarà un caso? Avviene così?

Onestamente non credo.


Alla prossima.